“Pasqua era giunta, la festa della luce e della liberazione per tutta la natura! L’inverno aveva dato il suo addio, ravvolto in un fosco velo di nebbie, e sopra le turgide nuvole in corsa s’avvicinava ora la primavera. Aveva spedito innanzi i suoi messaggeri di tempesta per destare la terra dal lungo sonno, ed essi fremevano su boschi e piani, battevan le ali sulle cime possenti dell’alpe e sconvolgevano il mare dal profondo. Era nell’aria come un lottare e un muggire selvaggio, e ne usciva tuttavia quasi un grido di vittoria: ché tra le burrasche di primavera, frementi di vita, s’annunciava la resurrezione” (Elisabeth Bürstenbinder)
Difficile trovare le parole giuste per gli auguri, quest’anno. Nella squadratura profonda degli equilibri che, negli ultimi due anni ha costituito la tela di fondo del nostro vivere, non viene naturale elaborare concetti legati alla speranza, alla rinascita, alla luce.
Ma la Pasqua definita come festa di luce, che succede all’inverno denso di oscurità, si è legata immediatamente al mio desiderio di condividere con tutti voi la volontà di liberarsi dal buio, che a volte sembra un muro impenetrabile, per ritornare a vivere una dimensione nella quale si disperdano le ombre della paura, dell’odio, della guerra e del dolore.
Non possiamo annullare queste ombre, ma possiamo disperderle contaminandole con la purezza delle nostre azioni, definendo l’oscurità che ci circonda con l’intensità della luce che alimentiamo dentro di noi, illuminando lo spazio con lo splendore della nostra umanità.
Pasqua di luce, di speranza , di responsabilità.
Auguri!
DS Maria Carmen Greco
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