Arriva la Notte Santa e ci trova, nel mio immaginario,  smarriti , addolorati e spaesati, stanchi e privi delle certezze che sembravano inamovibili. Anche l’aver dovuto rimodulare, o anche  rinunciare ai nostri  riti, alle nostre abitudini, alle vicinanze rende questi giorni straniti e rarefatti.

Eppure siamo lì, tutti, cercando di superare le distanze con gli affetti, con le parole, con le immagini, con i pensieri che spesso corrono sulle ruote dei corrieri,  e non è solo mero consumismo, è un farsi sentire presente dove non si può essere, per tenere compatta la cordata che ci deve far guadare la piena dell’angoscia, scalare la montagna dell’incertezza, superare il vuoto del burrone della paura.

Abbiamo imparato tanto in questo anno straordinario, abbiamo dovuto. Ma abbiamo anche dimostrato quanto siamo resilienti, quanto sappiamo essere uomini e donne di buona volontà, quanto riusciamo ad esprimere il meglio di noi nell’aiutare, sollevare, alleviare, studiare, combattere, andare avanti nella tempesta, in questa tempesta.

E l’augurio del cuore, quest’anno,  non ha bisogno nemmeno di essere tradotto nei  segni scritti delle parole perchè la preghiera dell’intera umanità salirà possente ed univoca nella speranza di una nuova serena normalità.

Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!